Programma di Canto in gravidanza

Cosa faremo?


Argomenti trattati

Si lavora sia in gruppo che singolarmente.

Durante gli incontri ci sarà sempre una fase iniziale dedicata al rilassamento che potrà essere attiva (attraverso il movimento) o passiva (a terra o sedute).

Se l’incontro è di gruppo sarà previsto un momento per la condivisione dei vissuti tra le partecipanti.

Il cuore del lavoro sarà un susseguirsi di esercitazioni, ognuna con un preciso obiettivo, che coinvolgerà la voce sempre in modo spontaneo e parallelamente all’uso corretto della respirazione diaframmatica.

Durante gli incontri verranno date indicazioni sulla bibliografia dei testi utilizzati per approfondimenti personali.

Anche i papà potranno partecipare durante gli incontri dedicati alla coppia.


Metodi utilizzati e principali testi di riferimento

• Ascolto attivo
• Visualizzazioni guidate
• Canto carnatico secondo Frederick Leboyer
• Thomas Verny
• Gabriella Ferrari
• Comunicazione tattile col bambino
• Canto libero
• Giochi di gruppo

Studio di alcuni elementi della tecnica vocale (respirazione diaframmatica, emissione del suono senza tensioni muscolari, uso del sostegno)

Perché?

La donna in gravidanza che si riappropria della respirazione profonda diviene in grado di liberarsi di cattive abitudini legate alla respirazione, fa del bene a se stessa e al proprio bambino:

– ristabilire il ciclo di respirazione completo comporta la miglior ossigenazione del sangue per se stessa e per il bambino;

– la donna si trova ad avere una maggiore centratura della sua persona poiché diminuiscono le possibilità di provare ansia e migliora la sicurezza di sé;

– si prepara a vivere l’ultimo trimestre di gravidanza con meno senso di oppressione dovuto alla grandezza della pancia e quindi al minor spazio che avranno i suoi organi interni, poiché sarà in grado di respirare sempre profondamente;

– si prepara anche a vivere il travaglio e il parto sapendo gestire attraverso il respiro il dolore delle contrazioni.


La voce materna è fin da subito il contatto più significativo che il bambino ha con il mondo esterno: le vibrazioni della mamma arrivano alla pancia sia dall’esterno che dall’interno del corpo attraverso le ossa.

Come tutti i fenomeni sonori ha la caratteristica di essere un onda che si propaga attraverso un mezzo elastico (aereo, liquido, e solido), quindi le vibrazioni sonore plasmano il bambino in ogni sua cellula.

La voce della mamma è quella che il bambino riceve con più intensità di tutte le altre ma è importante sapere che il nascituro riceve anche le frequenze dell’ambiente esterno a partire dal quinto mese di gravidanza, quando si è completato lo sviluppo dell’apparato uditivo.

Il papà che parla al figlio attraverso la pancia della mamma, permette un’esperienza fondante per la loro futura relazione.

Le note più gravi del timbro maschile entrano in vibrazione con gli arti inferiori del bambino, stimolando i suoi movimenti.

In base alla loro frequenza e costanza nel tempo della gravidanza, le vibrazioni del papà potranno aiutare il bambino ad essere più tonico nelle gambe.

La voce della mamma aiuta altrettanto il bambino ad essere più tonico nel tronco e negli arti superiori, si potrà così notare una capacità più precoce del nascituro nel tenere su la testa.

La voce è veicolo della vita emotiva della mamma, quindi, partendo sempre dalla nostra voce si può lavorare su alcune tematiche come il bonding (il legame tra mamma e bambino), i blocchi della comunicazione, la relazione d’aiuto, le paure ereditate, i chakra e la loro energia così da poter mettere le basi fondamentali per un buon inizio della genitorialità.

A cura di Manuela Birattoni

Insegnante di Canto, Educatrice professionale e Prenatal tutor

Fotografia di Davide Forti