Preservare
Il tipo di percorso è quello
conosciuto attraverso i
programmi
ministeriali che sono
seguiti nei conservatori
di musica statali
Gli stili e i generi della musica classica si sono evoluti e sviluppati prevalentemente in Europa nell’arco di diversi secoli.
La musica classica rappresenta di conseguenza
l’espressione
della nostra cultura europea.
Un po’ di storia
Studiare uno strumento attraverso la didattica classica, corrisponde ad imparare le tecniche attraverso un’unica impostazione, codificata per esprimere al meglio quello che si definisce anche come musica esatta.
La musica classica è considerata tale, perché bisogna eseguirla “esattamente” com’è stata scritta dall’autore, poiché testimonianza storica di massimo raggiungimento di una determinata forma artistica.
Obiettivo
L’obiettivo di questi studi è di conseguenza quello di acquisire una perfetta capacità di lettura della musica, che dovrà essere eseguita con la massima fedeltà, rispettandone anche l’espressione stilistica del periodo storico in questione.
L’esecutore potrà apportare una propria interpretazione musicale attraverso l’impiego delle proprie dinamiche sonore (suonare con differenti intensità piano e forte) e delle agogiche (lievi e progressive variazioni di velocità in uso dal periodo romantico in poi) all’interno del brano, ma non dovrà mai cambiarne i contenuti.
Questo tipo di percorso, permette di formare degli ottimi interpreti ed esecutori, ma, per i motivi sopra descritti, non tratta assolutamente lo studio dell’improvvisazione strumentale, dell’arrangiamento e personalizzazione di un brano musicale.
Fino a qualche anno fa costituiva l’unica scelta obbligata per chi voleva acquisire, in modo completo ed approfondito, la conoscenza della musica e del proprio strumento musicale attraverso un indirizzo da molto tempo consolidato e collaudato.
Per chi vuole però dedicarsi alla musica moderna, lo studio classico attualmente risulta offrire una preparazione tecnica troppo esclusiva e di settore.
Alberto Tenzi